Proprio mentre state leggendo queste parole, nel vostro organismo si sta formando almeno un adipocita, che vivrà oltre dieci anni. Abbiatene cura, passando dal gossip alimentare alla scienza dietologica!
Tutti, volenti o nolenti, hanno un po’ di grasso, ma cos’è? E a cosa serve?
Il grasso è costituito dal tessuto adiposo, che è formato dagli adipociti e che nel complesso forma l’organo adiposo. Esso rappresenta la riserva energetica dell’organismo, alla quale si ricorre in caso di necessità, oltre ad avere un ruolo di difesa, immagazzinando tossine metaboliche e ambientali venute a contatto con il vostro organismo, e a produrre numerose sostanze, tra cui ormoni e molecole infiammatorie.
Se, con una dieta non corretta, eccedete nell’apporto di grassi e zuccheri, si formano gli acidi grassi, i quali si accumulano nell’adipocita e ne determinano l’aumento di volume, o ipertrofia. La conseguenza sarà pertanto il sovrappeso.
Tuttavia, l’adipocita non può aumentare di volume illimitatamente, perché oltre un certo limite rischierebbe di “esplodere”, come accade soffiando troppo per gonfiare un palloncino. Per questo l’adipocita, quando raggiunge il proprio limite, reagisce e si difende, producendo molecole infiammatorie che cercano di contrastare l’invasione degli acidi grassi.
A livello dell’organismo, le molecole infiammatorie possono provocare numerosi danni, risultando nocive per la salute.
Localmente, invece, l’infiammazione del tessuto adiposo fa sì che arrivino cellule staminali dal midollo osseo. Una volta arrivate, queste cellule, in grado di assumere qualsivoglia forma (pluripotenti), si trasformano in nuovi adipociti.
Aumenta così il numero degli adipociti, causando un fenomeno definito iperplasia. L’iperplasia riduce l’ossigeno a disposizione delle cellule, aggravando il processo infiammatorio e favorendo la vera e propria obesità.
Ecco come il grasso finisce per generare nuovo grasso, creando un circolo vizioso. L’iperplasia, inoltre, è più grave rispetto all’ipertrofia, poiché è possibile ridurre il volume delle cellule adipose, mentre non se ne può ridurre il numero.
In aggiunta, l’iperplasia rappresenta un importante ostacolo al mantenimento del peso; al termine di una dieta dimagrante, infatti, è più facile riacquistare peso velocemente, perché l’elevato numero di adipociti li rende “famelici”!
Come si può agire per tempo, evitando che grasso generi grasso?
Occorre intervenire sulla qualità dell’alimentazione, e non solo sulla quantità, in modo da bloccare l’infiammazione. Inoltre, bisogna mangiare per come si è, ovvero con scelte di nutrizione funzionali alla vostra costituzione primaria, cioè il DNA.
La modifica della qualità dell’alimentazione, a fianco della restrizione calorica, porta l’adipocita ad inviare segnali diversi alle cellule staminali pluripotenti, bloccandone l’attivazione. Questo meccanismo vi consente di ridurre l’infiammazione, di controllare il peso e di vivere più a lungo e più in salute.
Non dimentichiamo poi il ruolo centrale dell’attività fisica e del pensiero positivo, i quali condizionano l’accensione o lo spegnimento dei geni, favorendo il vostro obiettivo dietoterapico.
Non solo cibo, ma life-style nel senso più ampio del termine.
Non solo calorie, ma molecole, azione e mente.