Il sistema endocrino è un sistema composta dall’insieme di tutte le ghiandole a secrezione interna, che svolge importantissime funzioni di regolazione e segnalazione cellulare. Le ghiandole endocrine sono nel loro insieme un vero e proprio sistema unitaria, coordinato dal famoso asse ipotalamo-ipofisario, che garantisce l’equilibrio di tutto il sistema ed in particolare sono le seguenti: ipofisi, il pancreas endocrino (le famose isole di Langerhans) , il timo, la tiroide, le paratiroidi e le ghiandole surrenali. Queste ghiandole producono delle particolarissime sostanze note come ormoni, la cui particolarità e quella di essere secrete in concentrazioni minuscole ed avere una struttura pressoché “unica” proprio perchè devono essere in grado di avere degli effetti di segnalazione a bassissima concentrazione. Se una molecola come il glucosio fosse un ormone il nostro corpo non riuscirebbe più a gestire l’enorme mole di segnali cellulari che sarebbe in grado di generare ed infatti i disturbi endocrini sono in grado di causare enormi conseguenze con piccole variazioni della concentrazione “fisiologica” dell’ormone stesso.

Interferenti endocrini: definizione e meccanismi di segnalazione

I cosiddetti interferenti endocrini sono composti ascrivibili a diverse famiglie di composti in grado di interagire con il sistema endocrino. Queste sostanze, che hanno origine sia dall’ambiente che dalle attività umane, possono essere pericolosissime, perchè il nostro corpo li “scambia” per ormoni, causando quindi una deregolazione dei sistemi di segnalazione ormonali.

Secondo una classificazione prodotta dall’Unione Europea, gli interferenti endocrini con effetti certi di interferenza col sistema endocrino sono 66, ed inoltre ne esistono altri 52 per i quali non esistono prove sufficienti ed una classificazione sicura e che quindi sono ancora in fase di studio.

Ad oggi si usa classificare gli interferenti endocrini in una delle seguenti tre categorie:

  • Quelli che nel mimare gli ormoni naturali causano una stimolazione per eccesso.
  • Quelli capaci di competere per il legame degli ormoni con I loro recettori intracellulari, impedendone però la segnalazione cellulare, come gli anti-estrogeni e gli anti-androgeni.
  • Quelli che interferiscono con la produzione o il controllo dell’uso di alcuni ormoni, per esempio alterando il metabolismo del fegato.

Fra questi ne esistono alcuni prodotti dai processi combustione parziale, come gli Idrocarburi Policiclici Aromatici(IPA), prodotti dalla cottura alla griglia o frittura della carne e del pesce, o il benzene, prodotto dal fumo di sigaretta, che possono danneggiare il fegato e più in generale all’organismo.

E’ da notare che esiste una correlazione fra alcuni interferenti endocrini e l’aumento del rischio di obesità, come il Bisfenolo A contenuto in alcuni prodotti inscatolati, tributiltina, dietilesilftalato, nonilfenolo, genisteina, ftalati, composti perfluoroalchilici, acido perfluoroctanico sono tra i principali prodotti chimici che possono svolgere un’azione di questo tipo. Di conseguenza, sulla base dei dati disponibili, ilCNBBSV ritiene che possano essere un fattore di rischio per l’aumento di peso, in particolare se l’esposizione avviene primi anni di vita.

In generale però bisogna ricordarsi che la dose è quello che conta! 

Mangiare alimenti anche in scatola ma con moderazione non può aumentare il rischio di obesità o quello di sviluppare I tumori in modo significativo. Quindi niente panico! Seguite le indicazioni generali per una sana e corretta alimentazione ed andrà tutto bene !

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