Questo nuovo test (“Antiaging Check DNA”) analizza le principali predisposizioni genetiche che influenzano i processi dell’invecchiamento, in linea con i protocolli messi a punto dall’Associazione Medici Specialisti Anti Aging. Il test raggruppa infatti le aree più significative in questo ambito indicate dalla letteratura scientifica più aggiornata, come la detossificazione, la metilazione del DNA, il metabolismo dell’omocisteina, l’inflammaging, il DNA Repair, la glicazione e lo stress ossidativo.
Il test – che si esegue con un tampone boccale in modo non invasivo – include un report genetico già pronto all’uso che comprende il mio commento: un documento chiaro, semplice e di facile comprensione. In aggiunta, anche l’Antiaging Food Map l’esclusiva mappa delle idoneità alimentari che aiuta a orientare le scelte nutrizionali verso gli alimenti più favorevoli, sulla base dell’analisi del DNA. Grazie a questi strumenti sarà ancora più agevole elaborare le migliori strategie di contrasto all’invecchiamento precoce, con il supporto della genetica e di chiare indicazioni nutrizionali.
I biomarkers dell’aging altro non sono che quei principali marcatori che incidono attivamente, in modo diretto e/o indiretto, attraverso complessi meccanismi biochimici e talvolta biofisici, sul processo di invecchiamento dell’organismo.
Agiscono a volte indipendentemente gli uni dagli altri, ma assai più di frequente agiscono di conserva, alimentandosi vicendevolmente e contribuendo a logorare l’organismo, spesso e volentieri alterandone l’essenza, data dall’integrità del DNA della cellula.
Pertanto comprenderne la “logica” costituisce la premessa fondamentale sia per capire i meccanismi alla base dell’aging, sia ciò che influenza l’età biologica, rispetto a quella anagrafica e, così facendo, individuare dei bersagli “terapeutici” per contrastare il processo di invecchiamento, per ottimizzare una condizione di effettivo benessere e per stabilire ulteriori percorsi di screening personalizzati, monitorandone l’andamento nel tempo.
Un approccio alla cura della salute (healthcare), che esalta la prevenzione della malattia e l’allungamento della vita, in opposizione all’esaltazione della cura della malattia. Quindi, non può che essere un percorso medico, che, comunque, può e deve essere adottato non solo dal sistema sanitario pubblico, ma anche da tutti gli altri operatori della salute.
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