L’artrite reumatoide (AR) è una malattia infiammatoria cronica che colpisce per lo più le articolazioni. Questa condizione affligge circa l’1% della popolazione mondiale e in Italia la prevalenza è di un malato ogni 250 abitanti [3].

La malattia ha una maggiore incidenza nel sesso femminile e in una fascia di età compresa fra i 40 e i 60 anni, anche se non sono rari i casi di soggetti anche giovani affetti da tale sindrome. Solitamente, l’artrite reumatoide compare per la prima volta tra i 35 e i 50 anni, ma può insorgere ad ogni età. Nei bambini può manifestarsi un disturbo simile all’artrite reumatoide. In tal caso, la patologia prende il nome di artrite idiopatica giovanile [2].

L’esatta causa dell’artrite reumatoide non è nota, anche se ad oggi molti scienziati la considerano come una malattia autoimmune. E’ ormai certo però che alcuni componenti del sistema immunitario possano attaccare i tessuti molli che ricoprono le articolazioni (tessuto sinoviale) ed anche il tessuto connettivo di alcuni organi come i polmoni e nei vasi sanguigni  [3].

I pazienti affetti da questa condizioni spesso mostrano una compromissione del sistema immunitario, che invecchia più velocemente rispetto ai soggetti sani: Nello specifico questi pazienti mostrano un accumulo di cellule T CD4+, l’accorciamento dei telomeri in alcune cellule del sistema immunitario, difetti di proliferazione delle cellule T CD4+ naïve, perdita di telomerasi nelle cellule T e alterata riparazione dei danni al DNA [3, 4].

Da alcune recenti evidenze, sembra che i soggetti affetti da Artrite reumatoide abbiano in media una dieta di qualità inferiori rispetto ai soggetti sani, e proprio questa dieta peggiore è associata ad una rigidità mattutina più duratura e a maggiori disabilità funzionali [3, 5 , 6, 7].

Nello sviluppo di nuove terapie per i disturbi autoimmuni, il targetting del metabolismo delle cellule T mediante l’impostazione di una dieta equilibrata è sicuramente utile nel controllare la funzionalità delle cellule T, le quali sono fondamentali nella patogenesi e nello sviluppo di tali sindromi [3] e se si considera che il metabolismo e la funzionalità di queste cellule è strettamente correlato a fattori dietetici e dello stile di vita non sorprende che una dieta equilibrata possa essere utile nel coadiuvare le terapie dell’artrite reumatoide [3]. Inoltre, spesso l’artrite reumatoide si associa ad altre condizioni come l’obesità, il diabete e l’insulino resistenza, le quali si sa ormai da molti anni che possono beneficiare enormemente di una corretta alimentazione [3] .

Ma quali sono i motivi per cui la dieta può influenzare il fenotipo infiammatorio dell’artrite reumatoide?

Questo argomento è ancora poco chiaro ma si sa che molti fattori ambientali, fra cui sicuramente anche la dieta, possono modulare le risposte infiammatorie e molti fattori associati ad un ottimale funzionalità del sistema immunitario.

Un gruppo di ricerca italiano, sotto la direzione della prof.ssa Mariangela Rondanelli, ha recentemente pubblicato una review sul tema, riportando in modo eccellente e molto lucido le principali informazioni pubblicate in letteratura scientifica sul tema e riuscendo addirittura a redigere una vera e propria piramide alimentare per i soggetti affetti da tale sindrome [3].

Si rimanda sicuramente alla consultazione di questo eccellente lavoro per approfondire il tema [3].

Invece, in questa sede riassumiamo sinteticamente e in linguaggio divulgativo i principali punti esposti proprio in questa review sistematica, con particolare riferimento agli alimenti ottimali e all’impostazione generale della dieta nei soggetti affetti da artrite reumatoide, con lo scopo di rendere le informazioni ivi contenuti, accessibili anche ai non addetti ai lavori. 

DIETA E ARTRITE REUMATOIDE: COSA CI DICE LA SCIENZA

I risultati della ricerca del team italiano ha individuato nel modello Mediterraneo quello associato ai maggiori benefici nei pazienti affetti da artrite reumatoide.

Dalla piramide alimentare redatta dai ricercatori si evince che i carboidrati dovrebbero essere consumati ogni giorno (3 porzioni di cereali integrali, preferibilmente senza glutine), insieme a frutta e verdura (5 porzioni; tra le quali sono da preferire frutta, frutti di bosco e agrumi, e tra le verdure, verdure quelli a foglia. Ancora è consigliato un consumo quotidiano di yogurt magro (125 ml), latte scremato (200 ml), 1 bicchiere di vino (125 ml) e olio extra vergine di oliva [3];

La frequenza delle fonti proteiche consigliate dal team di ricerca è la seguente:

pesce (3 porzioni), carni bianche (3 porzioni), legumi (2 porzioni), uova (2 porzioni), formaggi (2 porzioni), carni rosse o lavorate (una volta a settimana) [3].

Ancora è consigliato un consumo entro le dosi raccomandate di sale, zuccheri semplici e alcol secondo quanto suggerito dai LARN 2014 [3].

Secondo alcuni autori sembra che i soggetti con AR possano necessitare di un’integrazione di vitamina D, soprattutto se gli ematochimici ne evidenziano una carenza conclamata, e omega 3 [3] .

EVIDENZE IN MERITO ALL’OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA E DEGLI OMEGA 3

Come si può leggere dalla review consigliata in questo articolo, sembra che l’olio extravergine di oliva, probabilmente in virtù del suo ottimale profilo acilico (soprattutto monoinsaturi come l’acido oleico e polinsaturi della serie omega 3) come e dei suoi composti funzionali e vitaminici (fra cui i suoi polifenoli caratteristici come l’oleorupeina e l’alto contenuto di vitamina E) , possa esercitare un effetto protettivo contro lo sviluppo dell’artrite reumatoide ed anche un effetto benefico in questi soggetti. Si pensa che l’azione protettiva di questi composti sia correlata ai loro effetti positivi nella risposta infiammatoria immuno-mediata [3, 8, 9, 10]. A tal proposito si ricorda che l’ossigeno, i cofattori metallici e le alte temperature possono ridurre il contenuto di polifenoli, vitamina E ed ossidare una buona parte degli acidi grassi insaturi, peggiorando notevolmente la qualità dell’olio extravergine di oliva. Di conseguenza, ed in particolar modo per questi soggetti, si consiglia di consumare questo formidabile alimento il più possibile a crudo, fornendosi di padelle antiaderenti e limitando, senza ovviamente esagerare, le ricette che prevedono obbligatoriamente l’uso di olio di cottura. Ancora, si consiglia di limitare la quantità di olio di cottura, se necessaria, al minimo, aggiungendo il restante olio di condimento a fine cottura e a crudo.

Come anche riportato dalla review di cui sopra, sembra che un consumo regolare di frutta, verdura, pesce frutta secca, cereali interi e un consumo moderato di alcol sia benefico nel controllo della sintomatologia di questi pazienti [3]

ATTIVITÀ’ FISICA

La parola dieta non si riferisce unicamente all’alimentazione ma più in generale ad uno stile di vita, che non può prescindere dall’attività motoria. Quest’ultima è importantissima in particolar modo nei pazienti affetti da artrite reumatoide: infatti, secondo alcuni studi condotti, l’esercizio fisico esercita un effetto benefico, specie nel contenimento delle comorbilità associate all’artrite reumatoide [3].

Ad oggi importanti istituti come l’American College of Sports Medicine (ACSM) [11], l’American Heart Association (AHA) [12] e la European League Against Rheumatism (EULAR) [13] hanno redatto delle raccomandazioni specifiche per questi pazienti, che evidenziano il tipo di attività fisica consigliata, la durata, l’intensità e l’estensione dell’allenamento, a cui ovviamente si rimanda per un’ulteriore consultazione [3, 14].

BIBLIOGRAFIA

  1. Galimberti D et al. Nutrigenomica e Epigenetica: dalla biologia alla clinica, 2017 Edra Ed.
  2. https://www.msdmanuals.com/it-it/casa/disturbi-di-ossa,-articolazioni-e-muscoli/patologie-articolari/artrite-reumatoide-ar
  3. Rondanelli, Mariangela et al. “Ideal food pyramid for patients with rheumatoid arthritis: A narrative review.” Clinical nutrition (Edinburgh, Scotland) vol. 40,3 (2021): 661-689. doi:10.1016/j.clnu.2020.08.020
  4. Weyand, Cornelia M et al. “T-cell aging in rheumatoid arthritis.” Current opinion in rheumatology vol. 26,1 (2014): 93-100. doi:10.1097/BOR.0000000000000011
  5. Berube, Lauren Thomas et al. “Diet quality of individuals with rheumatoid arthritis using the Healthy Eating Index (HEI)-2010.” Nutrition and health vol. 23,1 (2017): 17-24. doi:10.1177/0260106016688223
  6. Grimstvedt, Megan E et al. “Lower Healthy Eating Index-2005 dietary quality scores in older women with rheumatoid arthritis v. healthy controls.” Public health nutrition vol. 13,8 (2010): 1170-7. doi:10.1017/S136898001000008X
  7. Hu, Yang et al. “Long-term dietary quality and risk of developing rheumatoid arthritis in women.” Annals of the rheumatic diseases vol. 76,8 (2017): 1357-1364. doi:10.1136/annrheumdis-2016-210431
  8. Linos, A et al. “Dietary factors in relation to rheumatoid arthritis: a role for olive oil and cooked vegetables?.” The American journal of clinical nutrition vol. 70,6 (1999): 1077-82. doi:10.1093/ajcn/70.6.1077
  9. Carmela Santangelo, Rosaria Varì, Beatrice Scazzocchio, Patrizia De Sancti, Claudio Giovannini, Massimo D`Archivio and Roberta Masella*, “Anti-inflammatory Activity of Extra Virgin Olive Oil Polyphenols: Which Role in the Prevention and Treatment of Immune-Mediated Inflammatory Diseases?”, Endocrine, Metabolic & Immune Disorders – Drug Targets 2018; 18(1) . https://doi.org/10.2174/1871530317666171114114321
  10. Rosa Casas, Ramon Estruch and Emilio Sacanella*, “The Protective Effects of Extra Virgin Olive Oil on Immune-mediated Inflammatory Responses”, Endocrine, Metabolic & Immune Disorders – Drug Targets 2018; 18(1) . https://doi.org/10.2174/1871530317666171114115632
  11. Chiarlitti, Nathan A. M.Sc.; Sirois, Alexandra M.S.; Andersen, Ross E. Ph.D., FACSM; Bartlett, Susan J. Ph.D. EXERCISE PROGRAMMING FOR RHEUMATOID ARTHRITIS, ACSM’s Health & Fitness Journal: 3/4 2019 – Volume 23 – Issue 2 – p 19-23 doi: 10.1249/FIT.0000000000000465
  12. 2019 ACC/AHA Guideline on the Primary Prevention of Cardiovascular Disease: A Report of the American College of Cardiology/American Heart Association Task Force on Clinical Practice Guidelines
  13. Rausch Osthoff A, Niedermann K, Braun J, et al2018 EULAR recommendations for physical activity in people with inflammatory arthritis and osteoarthritisAnnals of the Rheumatic Diseases 2018;77:1251-1260.
  14. Dreher, M et al. “Körperliche Aktivität, Training und Ernährung bei Rheuma : Adjuvante Behandlungsoptionen bei entzündlich-rheumatischen Erkrankungsbildern” [Physical activity, exercise and nutrition in rheumatism : Adjuvant treatment options for inflammatory-rheumatic diseases]. Der Orthopade vol. 48,11 (2019): 917-926. doi:10.1007/s00132-019-03808-4