L’encefalomielite mialgica/ sindrome da stanchezza cronica (ME / CFS) come descritto nel rapporto del Institute of Medicine (IOM) pubblicato nel febbraio 2015 (Beyond Myalgic Encephalomyelitis/Chronic Fatigue Syndrome: Redefining an Illness), è una patologia sistemica, complessa, cronica e grave, caratterizzata da:
- Disregolazione del sistema nervoso.
- Disregolazione del Sistema Immunitario.
- Disfunzione del metabolismo energetico cellulare.
I principali sintomi sono stanchezza, alterazioni del sonno, dolore, disturbi ortostatici ed altri sintomi che possono compromettere fortemente la qualità della vita.
Ad oggi la prevalenza della malattia si assesta attorno allo 0.2-0.3%, ma recenti evidenze suggeriscono che addirittura l’80% dei pazienti realmente afflitti dalla patologia non siano diagnosticati. Le motivazioni di ciò stanno nella difficoltà dei soggetti di chiedere aiuto medico per dei sintomi che possono essere facilmente confusi come quelli di un eccessivo stress della vita quotidiana o da altri fattori simili, che complicano ancora di più la difficile diagnosi clinica di questa sindrome, ma non solo. A complicare ancora di più l’identificazione dei soggetti a rischio vi è la mancanza di meccanismi eziologici precisi e di marcatori biologici standardizzati o test diagnostici, tanto che anche l’esistenza di questa diagnosi medica è stata messa in dubbio per molto tempo [2, 3].
INFEZIONI VIRALI NELLA SINDROME DA FATICA CRONICA
La malattia è stata spesso accompagnata da varie infezioni virali e sono stati condotti studi sull’associazione fra ME / CFS e virus Epstein-Barr (EBV) [4, 5], il citomegalovirus (CMV) [6], l’herpesvirus umano (HHV) 6, HHV-7, HHV-8 [7, 8, 9], parvovirus umano B19 (B19V), enterovirus [10], lentivirus [11] e batteri come il micoplasma [12], malattia di Lyme che causa borrelia, febbre Q che causa Coxiella burnetii [13] e altri agenti patogeni [3].
Tuttavia, il ruolo delle infezioni virali nella ME / CFS rimane ancora oscuro e non del tuto precisato [3, 14, 15].
Ma per quale motivo le infezioni virali possono influenzare l’insorgenza della malattia?
L’infezione virale può indurre una moltitudine di cambiamenti fisiologici nelle cellule ospiti che possono contribuire allo sviluppo della ME / CFS. Quali di questi cambiamenti siano effettivamente concausa della malattia, rimane una questione controversa. Ciononostante, è noto che i patogeni virali frequentemente associati alla ME / CFS alterano vari processi molecolari nelle cellule ospiti, che definiscono le condizioni cliniche di ME / CFS. Tre dei processi molecolari più discussi, vale a dire le alterazioni delle cellule immunitarie, la modulazione mitocondriale e l’autoimmunità. [3].
Connesso al meccanismo infettivo, spesso, ma non sistematicamente, vi è l’alterazione del sistema immunitario, caratterizzato da un alterato numero dei Linfociti T totali, CD4 e CD8, un alterato rapporto CD4/CD8, da una alterata produzione delle citochine infiammatorie e degli immunocomplessi. Infatti nei pazienti con CSF vi è una riduzione delle cellule NK che si associa a una ridotta attività citotossica
I meccanismi patologici della Sindrome della Fatica Cronica sono molteplici e ancora tutt’oggi sono oggetti di continui studi infettivologici, immunologici, neurologici e tossicologici.
Uno dei principali meccanismi patogenetici è la disregolazione del metabolismo dei mitocondri con conseguente deficit di produzione di ATP e con un alterato trasporto di ioni. Tale disregolazione è favorita dalla presenza di sostanze xenobiotiche che si legano ai siti attivi della Proteina Traslocatrice (TL) e alterano sia il trasporto dell’ATP, prodotto nel mitocondrio, sia il trasporto dell’ADP citosolico. Si viene cosi a determinare una ridotta fuoriuscita di ATP dal mitocondrio al citosol e una ridotta entrata di ADP dal citosol al mitocondrio. Il ridotto trasporto di energia (ATP) al citosol, associato di conseguenza a una ridotta produzione di ATP mitocondriale, favorisce lo sviluppo del principale quadro clinico della Fatica Cronica caratterizzato da fatica, associato a astenia, affaticabilità, fiacchezza
Non è da sottovalutare l’alterazione del sistema endocrino, anche se non si conoscono con precisione i meccanismi patogenetici implicati nella CSF, ma un ruolo importante sembrerebbe essere svolto dall’asse ipotalamo, ipofisi e dalle ghiandole surrenali con ridotta produzione di cortisolo, con influenze anche negative in merito alla gestione del peso corporeo.
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