Il nichel è un composto ubiquitario sul pianeta, in grado di essere assorbito in molti tessuti vegetali e animali [2]. Secondo dati pubblicati dal sistema europeo di vigilanza sulle allergie da contatto (ESSCA) nel 2004 la prevalenza della sensibilità al Ni in Europa nella popolazione generale è dell‘15-20% ed in Italia del 32,1% [2]. Ricordiamoci però che come abbiamo detto in un precedente articolo [LINK ARTICOLO PRECEDENTE] non tutte le sensibilità cutanee sono anche sensibilità intestinali [2].
Come qualunque altro elemento che viene a contatto con il nostro corpo, il nichel subisce diversi processi, la cui conoscenza è ancora un interessante argomento di ricerca. Ciononostante, non possiamo considerarlo come qualunque altro elemento traccia, perché il nichel, per quanto se ne sa oggi, non è un elemento fondamentale per la nostra biologia [2, 3]. Ad oggi la ricerca ha dedotto dai risultati sperimentali molte informazioni utili, che ci hanno permesso di comprendere meglio i meccanismi che inducono gli effetti immunitari del nichel in soggetti sensibili, che a nostro parere occorre accennare anche ai consumatori per comprenderne meglio i meccanismi fisiopatologici.
In questo articolo approfondiamo quindi la fisiologia del nichel, dal suo ingresso nell’organismo alla sua eliminazione.
FISIOLOGIA DEL NICHEL
Il nichel nel corpo subisce un processo di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed eliminazione [2, 3, 4, 5, 6, 7].
Assorbimento: Il nichel viene assorbito nel nostro corpo attraverso gli organi assorbenti del nostro corpo, quindi intestino e polmone, i quali ne vengono a contatto mediante l’aria, l’acqua e gli alimenti. Come abbiamo detto in precedenza, il contenuto in nichel degli alimenti è molto variabile, mentre quello inalato mediante l’aria è trascurabile, salvo i casi di inalazioni pesanti che coinvolgono quasi esclusivamente alcuni lavoratori delle industrie che ne fanno un largo consumo. L’acqua è forse l’alimento con la maggiore variabilità, variando da 2–13 µg/lt (un contenuto trascurabile) finanche a oltre 500 µg/lt (un contenuto molto alto) [2, 4, 5]. Tali concentrazioni si raggiungono in particolare nelle acque rimaste durante la notte a lisciviare le tubature idrauliche. Per questo nei soggetti molto sensibili all’assunzione di questo elemento di transizione, si consiglia di bere acqua in bottiglia e/o acqua corrente solo dopo averla lasciata scorrere per almeno 30 secondi. È bene notare che gli effetti negativi del nichel in soggetti sensibili si manifestano al solo contatto con le mucose, per cui le strategie di riduzione dell’assorbimento non sempre sono efficaci e quindi i soggetti sensibili dovrebbero evitarne l’assunzione di grandi quantitativi [2, 3, 6].
Infine, è bene sottolineare che l’assorbimento intestinale varia a seconda dello stato di eubiosi o disbiosi intestinale, oltre che di altre condizioni come la permeabilità intestinale e il pH del lume intestinale [2, 6, 7].
Distribuzione: una volta assorbito tramite i polmoni, la cute o l’intestino, il nichel viaggia in circolo legato all’albumina, all’ α-2 macroglobulina e all’istidina. Si concentra maggiormente in: polmone, tiroide, ghiandole surrenali ed in misura minore nel fegato, nel cervello e nei reni. Date le sue piccole dimensioni è in grado di penetrare all’interno delle cellule per fagocitosi [2, 6].
Metabolismo: il nichel non è un elemento che viene usato dal nostro organismo per scopi metabolici. Tuttavia, subisce delle reazioni redox, generando alcuni radicali liberi e quindi dando origine a un aumento dello stress ossidativo. Inoltre, nei soggetti sensibili, tali reazioni possono avere un effetto sinergico con l’induzione delle reazioni di ipersensibilità, aumentando molto la produzione di ros e il potere pro-infiammatorio di questo elemento [2, 4, 5].
Eliminazione: Il nichel non assorbito dal tratto gastrointestinale. viene eliminato con le feci, proporzionalmente al consumo giornaliero (180–250 µg/die su un introito medio di 200- 300 µg con un assorbimento minore del 15% in condizioni normali*). Esiste, comunque una eliminazione che coinvolge urine, sudore, saliva o ricambio di capelli. [2, 5, 6].
BIBLIOGRAFIA
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