Oggi viviamo sì più a lungo, ma spesso da ammalati. Ciò che pertanto ci deve interessare, non deve essere una lunga vita in sé e per sé, bensì l’acquisizione di una longevità sana, un vero e proprio successful aging.

Salute e longevità sono beni più o meno durevoli influenzate dalle scelte individuali, che sono in grado di interagire positivamente o negativamente sui fattori alla base dei processi di invecchiamento dell’organismo.

L’invecchiamento è pertanto un processo dinamico di perdita progressiva di qualità mentali, motorie ed estetiche: può avvenire in maniera lenta e equilibrata o risultare rapido e precoce. 

In quest’ottica uno stile di vita individuale sano ed attivo diventa fondamentale per garantirsi una vita longeva, ma soprattutto in salute. la maggior parte dei soggetti longevi, sono attivi e adottano uno stile di vita sano, sia dal punto di vista fisico, che sociale. Questa sorta di coinvolgimento fornisce loro il ritmo e l’attività di cui ognuno ha necessità.

La qualità della Salute non è in funzione di ciò che accade passivamente, ma è quindi fortemente determinata dalle nostre scelte, da ciò che si è deciso di fare o meno e non solo da ciò che ci accade.

La propria salute futura la si può condizionare se si sarà capaci di comprendere che non è solo la mente che condiziona il corpo, ma anche viceversa. Il proprio corpo, la propria salute condizionano la propria mente, il proprio benessere psico-fisico. 

La salute futura la si potrà implementare solo se saremo diventati gli attori protagonisti della nostra vita. 

Siamo solo noi gli unici e veri  “guardiani” della nostra salute. Oggi, “se apprendiamo come”, possiamo influenzare l’espressione del nostro DNA per mantenerci il più possibile in salute e non tirarci la zappa sui piedi. Di conseguenza, si acquisisce la possibilità di condizionare in positivo il proprio invecchiamento, affinché diventi sempre più “di successo” (successful aging). 

Ma la salute non è solo assenza di malattia: ma anche benessere psicologico e nei contesti sociali! Per affrontare bene l’invecchiamento occorre curare sia il corpo che la mente; liberandosi dei pregiudizi e degli stereotipi provenienti dagli schemi e dai modelli già acquisiti. Bisogna cogliere nuove opportunità; scoprire gli aspetti originali e nuovi delle situazioni, per rimettersi in gioco; prefiggersi nuove mete da raggiungere e progettarne i relativi percorsi, per rispondere alle proprie esigenze con modalità e mezzi idonei. 

Nella maggior parte degli individui, l’età anagrafica non corrisponde all’età biologica, e di quest’ultima ne sei tu il co-responsabile, nel bene (se ti sarai difeso) o nel male (se ti sarai lasciato andare).

Quali i più importanti fattori che contribuiscono alla tua età biologica? Quali i meccanismi alla base del logoramento dell’organismo?

Questi sono moltissimi, e si suddividono in fattori interni (ovvero che non possiamo modificare) ed fattori esterni (su cui possiamo lavorare). Ma se noi conosciamo come siamo fatti, ovvero i nostri fattori interni, agiremo su quelli esterni in modo da compensare l’eventuale effetto negativo dei primi, al fine di ottimizzare al meglio le strategie terapeutiche che ci permettono di raggiungere un invecchiamento di successo.

Immaginiamo una pianta. Fronde e fogliame rigoglioso piuttosto che foglie secche e rami spogli. Ma l’attenzione in entrambi i casi non deve essere posta solo su ciò che è apparenza esteriore, ma sul terreno dove quella pianta affonda le sue radici. E’ il terreno la variabile in gioco. E’ il terreno di cui ci si deve prendere attenta cura. E’ il terreno che si devi andare a indagare e conoscere. 

Se sai come sei, puoi! Approfondire la propria primaria costituzione, quindi conoscere il proprio DNA.

Oggi su molti mass media così come in svariate trasmissioni televisive si sente parlare di DNA. Ma cos’è il DNA? Altro non è che il depositario di tutte quelle informazioni che fanno funzionare il nostro organismo. 

Immaginiamo di entrare in una biblioteca per consultare un volume. Si accede alla sala di lettura e come primo atto, ci si rivolge al bibliotecario, dandogli gli identificativi del libro che si vuole leggere.  Il bibliotecario si alza e entra nella sala dove sono conservati, opportunamente classificati e registrati, i vari volumi. Trova quello richiesto, lo prende e lo consegna. A questo punto ci si accomoda nella sala di consultazione e si comincia a leggerlo. Leggendo il tutto, si finisce con l’apprendere le informazioni in esso contenute, se ne può fare tesoro e ricavarne indicazioni di vita.

La stessa cosa accade nel nostro corpo. Il DNA è il depositario dell’informazione, definita appunto genetica. E’ la nostra biblioteca: la culla del nostro muoversi e agire, anche del proprio metabolismo in senso lato. 

Conoscere il DNA significa anche un approccio personalizzato, dall’alimentazione alla nutraceutica di alto profilo, il proprio profilo!

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