L’io obeso altro non è che la gestione della propria quotidianità (ambiente, relazioni umane, vita in toto) in modo tale da acquistare peso.
L’io attivo altro non è che l’acquisizione di un’autogestione della propria vita su fondamenta corrette, propedeutiche ad un’interpretazione della vita migliore e più positiva.
Passa da un modello statico (il meccanismo di entrata-uscita è visto come un processo che tende all’accumulo, con i cibi visti come massa inerte che si deposita) a un modello energetico dove il corpo è vissuto come elemento dinamico e il cibo come combustibile di un organismo in movimento.
Le circostanze quotidiane, dall’alba alla sera, chiedono tutta la tua energia.
Occorre una forma fisica all’altezza delle tue ambizioni e dei tuoi sforzi.
L’alimentazione non va associata solo al fenomeno del dimagrimento ma all’esperienza di “ben’essere” e di “bell’essere” psico-fisico: salute fisica, salute mentale e salute estetica, la necessità di sentirsi e stare bene nel tuo corpo.
Tornare in forma non significa solo trovare la linea perduta, ma anche scoprire un nuovo modo di vivere.
Abbandona il modello statico, dove il corpo subisce passivamente i meccanismi di entrata-uscita del cibo, visto come una massa inerte che si deposita dentro di te. Il vecchio modello diceva: mangia troppo, ingrassa, fai la dieta, dimagrisci. Ma non è così semplice né così facile e tutt’altro che immediato: troppi gli altri fattori che interferiscono.
Non hai bisogno di venire umiliato come alcuni dietologi fanno. Non hai necessità di essere denigrato. L’emozione che deve essere scatenata in te non deve essere basata su premesse e radici negative. Se il terreno su cui viene seminato il tuo futuro è già in origine marcio, quale aspettativa di mantenimento, di effettivo cambiamento puoi pensare di ottenere?
Stimolare la tua coscienza, farla crescere; iniettarti pensieri positivi. Essere costruttivi e non demolitivi.