L’infiammazione è una condizione che può colpire cronicamente ognuno di noi, e che si associa a invecchiamento precoce e a numerosi altri disturbi. Per contrastarla può essere utile ricorrere alla dieta antinfiammatoria, vero e proprio alleato della salute!
L’infiammazione consiste in un insieme di processi con cui l’organismo reagisce all’azione di agenti nocivi, come batteri o virus, oppure ai danni esterni o interni a cui può andare incontro.
Normalmente l’infiammazione si risolve dopo qualche giorno, in seguito al ripristino dei tessuti danneggiati e alla predisposizione dell’organismo a una completa guarigione. Può accadere però che l’infiammazione diventi cronica, condannando chi ne soffre a continue oscillazioni di intensità e di durata. Si alternano momenti in cui il dolore è sopportabile o quasi impercettibile a momenti in cui diventa difficile persino eseguire i più comuni movimenti.
Immaginate il disagio di chi deve vivere perennemente con la gastrite o l’artrite, manifestazioni comuni di un’infiammazione cronica, come lo sono anche il morbo di Crohn o la colite ulcerosa a livello intestinale. In questi casi, oltre al consiglio del medico, che prescriverà per ognuno di questi disturbi la giusta terapia, può giocare un ruolo fondamentale anche l’alimentazione.
Esistono alimenti che hanno spiccate proprietà antinfiammatorie, che sarebbe utile inserire all’interno della propria dieta, e alimenti che andrebbero evitati. Anche il numero di calorie che introduciamo ogni giorno può diventare un fattore aggravante dell’infiammazione, soprattutto quando il consumo energetico non ne giustifica l’introduzione. Mangiare più di quanto abbiamo bisogno non è mai una buona idea.
Il principio alla base di una dieta antinfiammatoria: la riduzione calorica
La dieta antinfiammatoria inizia con una riduzione delle calorie che assumiamo con l’alimentazione. La restrizione calorica favorisce la riduzione dell’infiammazione perché diminuisce la biosintesi delle citochine pro-infiammatorie. Le citochine sono molecole prodotte dal nostro organismo, importantissime per lo sviluppo e il corretto funzionamento del sistema immunitario. Tuttavia, se vengono prodotte in eccesso è possibile che il nostro organismo sviluppi malattie infiammatorie o autoimmuni.
Restrizione calorica non vuol dire assolutamente malnutrizione, ma soltanto una modificazione della quantità di calorie normalmente introdotte nel nostro organismo. Prendendo come riferimento i livelli di assunzione dei vari nutrienti e le calorie consigliate in base al sesso e all’età, sarà sufficiente ridurre il consumo calorico del 25/30%, e variare le fonti da cui sono ottenute.
Se ben applicata, la riduzione calorica:
- Abbassa i livelli di colesterolo e trigliceridi;
- Aumenta l’HDL;
- Migliora l’attività della telomerasi, allungando la vita delle cellule;
- Riduce l’infiammazione;
- Combatte lo stress ossidativo;
- Contrasta le malattie neuro-degenerative;
- Rallenta l’invecchiamento cutaneo;
- Stimola l’autofagia, processo che rinnova e mantiene puliti tessuti e cellule, promuovendo il consumo delle nostre riserve. L’autofagia è un processo fondamentale per le nostre cellule, e oggi è oggetto di alcuni studi anche per i suoi possibili effetti sul cancro e l’Alzheimer.
Dulcis in fundo, la restrizione calorica ha un ruolo importante anche nei processi di invecchiamento cardiovascolare e cerebrovascolare, e abbinata ad attività fisica regolare aumenta le aspettative di vita di 5-10 anni.
Gli alimenti perfetti di una dieta antinfiammatoria
L’alimentazione è da sempre un fedele alleato di ogni terapia. Si può tranquillamente affermare che la salute si conquista prima di tutto a tavola, arricchendola con gli alimenti utili al nostro organismo per le loro proprietà benefiche.
Alcuni cibi dalle proprietà antinfiammatorie sono:
- Cereali;
- Cibi integrali;
- Frutta e la verdura; queste sono anche ricchissime di antiossidanti, e hanno una vera e propria funzione di protezione del nostro organismo nei confronti sia dei processi infiammatori, sia dei danni prodotti dallo stress ossidativo;
- Alimenti ricchi di Omega3, una fonte di acidi grassi fondamentale per il nostro organismo, che da solo non riesce a sintetizzarli. Ecco quindi l’importanza di introdurli attraverso la dieta, aumentando il consumo di pesce fresco o attraverso un’integrazione naturale, ad esempio con l’olio di Krill;
- Spezie: sono potenti antinfiammatori la curcuma, grazie al suo principio attivo curcumina, e lo zenzero.
I cibi da evitare in una dieta antinfiammatoria
I primi alimenti da evitare sono tutti i tipi di grassi, sia saturi sia idrogenati, ma anche le farine raffinate, un consumo eccessivo di carboidrati, zuccheri, latticini e insaccati, le carni rosse e gli alcolici.
Questi cibi, infatti, favoriscono l’infiammazione, anche per la loro capacità di portare alla formazione di tossine pro-infiammatorie e di alterare la flora intestinale. Vengono così favoriti i processi infiammatori del tratto intestinale.
Insomma, se si pensa all’infiammazione cronica come ad un incendio che divampa all’interno del nostro organismo, la dieta antinfiammatoria è come un canadair che ci aiuta a spegnerlo più rapidamente ed efficacemente!