La diffusione del nuovo coronavirus SARS-CoV-2 è in continua evoluzione, i dati si accavallano e spesso sono fonte di fake news e informazioni del tutto incontrollate. Questa nota vuole dare un contributo di chiarezza usando solo informazioni evidence-based.
 Sono disponibili comunque online fonti autorevoli e aggiornate in tempo reale per seguire l’andamento della epidemia/pandemia.

L’eccesso di “prevenzione inutile” può sovraccaricare e intasare i servizi sanitari, indurre costi sanitari inutili (per esempio mascherine protettive, esami diagnostici non indicati, visite non necessarie), sottraendo importanti risorse.
 Sono invece da favorire tutti quei comportamenti individuali e sociali non medicalizzanti e a costo minimo o nullo, utili anche per prevenire e mitigare altre patologie e per rafforzare la coesione e il supporto sociale e psicologico, anch’essi fondamentali in un momento di crisi.

Si considera che ogni individuo infettato abbia contagiato in media altri 2-3 soggetti.  Per questo motivo sembra che i numeri siano in continua espansione, ma si tratta delle conseguenze dei primi contagi intercorsi, da cui l’importanza dell’attuazione delle misure di contenimento della diffusione del contagio.

I coronavirus sono virus a RNA che causano infezioni delle prime vie respiratorie. Alcuni però hanno un tropismo per le basse vie respiratorie e causano malattie più gravi come la SARS. Il nuovo coronavirus 2019 è già stato sequenziato in più laboratori; non si ha ancora certezza sulla specie animale di origine (più probabile una specie di pipistrelli) anche se il mercato all’ingrosso del pesce di Wuhan come partenza del focolaio è accertata. Il meccanismo principale di morbilità e gravità  della SARS è la cosiddetta sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) per cui, dopo l’infezione dell’epitelio delle vie respiratorie inferiori mediata dall’interazione della proteina di superficie del virus con il recettore d’ingresso ACE2 si scatena una violenta infiammazione acuta dei polmoni che porta alla formazione di uno strato di fibrina sugli alveoli polmonari, impedendo così gli scambi gassosi (meccanismo noto come polmonite interstiziale). L’ARDS è una condizione che richiede interventi complessi quali l’ECMO (Extra-Corporeal Membrane Oxygenation).

Il meccanismo principale di trasmissione del SARS-CoV-2 è quello per via aerea attraverso il contatto con i casi sintomatici, è possibile, pur molto meno frequente, la possibilità di trasmissione da un soggetto infetto ma asintomatico. Il periodo di incubazione può raggiungere varia fra i 2 e i 14 giorni, con una media di 5 giorni  e i sintomi di presentazione non sono specifici, essendo simili a quelli di una sindrome influenzale. Il virus causa una polmonite, con un quadro radiologico sovrapponibile a quello di altre polmoniti virali.

Le modalità di trasmissione interumana dei coronavirus sono:

  • Per via aerea, attraverso la saliva e l’aerosol delle secrezioni delle vie aeree superiori veicolati da tosse e/o 
starnuti.
  • Per contatto diretto ravvicinato, con la stretta di mano e toccando con le mani contaminate le mucose di 
bocca, naso e occhi.
  • Per via oro-fecale.

Si ricorda che secondo la “stretta prossimità” fra contatti è da intendersi indicativamente come una distanza entro i 2 metri.
 In analogia con il comportamento di altri coronavirus si ipotizza che la trasmissione, legata all’aerosol di secrezioni e particelle virali sia proporzionale alla gravità dei sintomi respiratori.

Come si manifesta l’infezione

I sintomi più comuni di un’infezione delle alte vie respiratorie da parte dei coronavirus nell’uomo includono febbre, tosse, cefalea, faringodinia, difficoltà respiratorie, malessere generale per un breve periodo di tempo. Nei casi più gravi, l’infezione può causare polmonite o broncopolmonite, sindrome respiratoria acuta grave, insufficienza renale. L’interessamento delle basse vie respiratorie e le complicanze sono più frequenti nelle persone con preesistenti patologie croniche dell’apparato cardio-vascolare e/o respiratorio e nelle persone con compromissione del sistema immunitario, nei neonati, negli anziani e nei soggetti diabetici, soprattutto se con diabete non ben compensato.

Il quadro dell’infezione da SARS-CoV-2 è quello della polmonite virale acuta. I sintomi d’esordio dell’infezione da SARS-CoV-2 sono piuttosto aspecifici e si presentano nel 90% dei casi in forma sindromica:

  • Iperpiressia (>90% dei casi) anche elevata, sopra i 39°C.
  • Tosse in genere secca (45-80% dei casi), più raramente produttiva (28% dei casi).
  • Malessere (44-80% dei casi).
  • Dispnea (20-50% dei casi) entro una mediana di 8 giorni.
  • Faringodinia (5% dei casi).
  • Cefalea (3-20% dei casi).
  • Mialgie (11-23% dei casi).

A differenza di altri coronavirus umani, sono rari i sintomi gastrointestinali come la diarrea (2-3% dei casi), la nausea e il vomito (1% dei casi). 
Il tempo mediano dall’insorgenza dei sintomi al ricovero è stato di 7 giorni nei primi casi.
 Tra le complicanze, l’ARDS (15-30%) si manifesta dopo 9 giorni (valore mediano), seguita dall’immediato ricovero in terapia intensiva per il supporto ventilatorio. Si verifica con maggior frequenza nei pazienti con comorbilità, in particolare ipertensione arteriosa e diabete mellito.

Come prevenire l’infezione

Il lavaggio delle mani

L’OMS definisce l’igiene delle mani la procedura più semplice ed economica per contrastare le infezioni, compresa quella da SARS-CoV-2. Perché il lavaggio delle mani sia efficace occorre che la procedura sia eseguita per 40 secondi avendo cura di insaponare e sfregare il sapone sul palmo, sul dorso e nello spazio tra le dita. Le mani vanno sciacquate quindi con acqua corrente pulita, fredda o tiepida. In assenza di acqua si raccomanda il frizionamento delle mani con soluzione alcolica per 20-40 secondi. Le mani vanno lavate spesso, in particolare:

  • Prima e dopo aver cucinato.
  • Prima di mangiare.
  • Prima e dopo aver assistito qualcuno con vomito o diarrea.
  • Prima e dopo aver medicato una ferita.
  • Dopo essere stati in bagno.
  • Dopo aver cambiato il pannolino a un bambino.
  • Dopo essersi soffiati il naso, dopo aver tossito o starnutito.
  • Dopo aver toccato il cibo per animali
  • Dopo aver toccato la spazzatura.

Contatti interumani

Il contagio si verifica con maggior frequenza nei pazienti con comorbilità, in particolare ipertensione arteriosa e diabete mellito e nei soggetti anziani. Per tutti buona norma è evitare i luoghi affollati, mantenendo una distanza di 2 mt. In particolare, in questo periodo di virulenza massima, è altamente consigliabile ai soggetti appartenenti alle categorie a rischio di restare il più possibile nella propria abitazione, ovviamente se si risiede nelle zone di maggiore diffusione dell’infezione.

La cough etiquette

Per proteggere gli altri, in presenza di qualsiasi infezione respiratoria, bisognerebbe sempre coprire naso e bocca quando si tossisce o starnutisce, possibilmente con un fazzoletto di carta o coprendosi con la parte interna del gomito. Il fazzoletto di carta va quindi eliminato e occorre lavarsi subito le mani con acqua e sapone. L’OMS segnala che l’uso delle mascherine da parte di persone sane a scopo di prevenzione non è raccomandato in quanto tale pratica non è sostenuta da prove di efficacia.

Il timore di infezione da SARS-CoV-2 ha portato a un uso non giustificato di mascherine, causando un picco di richieste e un conseguente aumento dei prezzi. Il rischio inoltre è che tale aumento di richiesta possa determinare difficoltà di approvvigionamento in caso di focolai epidemici. L’utilizzo infatti è raccomandato solo in caso di malattia (sintomi febbrili e respiratori) per diminuire il rischio di contagio di parenti, amici, colleghi, personale di assistenza, contatti ravvicinati casuali per esempio sui mezzi pubblici, compagni di scuola, persone con difese immunitarie diminuite e anche neonati durante l’allattamento.

Non va dimenticato infine che, se necessarie, le mascherine devono essere indossate e maneggiate con cura dopo aver lavato le mani, così da evitare il rischio di trasmissione associato all’uso scorretto.
 In particolare si raccomanda di:

  • Posizionare la mascherina sulla bocca e sul naso riducendo lo spazio tra il viso e la maschera.
  • Evitare di toccare la mascherina.
  • Togliere la mascherina senza toccarla davanti.
  • Cambiare la mascherina con una pulita, non riutilizzare due volte la stessa.

Per maggiori dettagli su quando usare la mascherina, come indossarla e come rimuoverla si rimanda al video dell’OMS.

FAQ specifiche sul nuovo coronavirus (SARS-CoV-2)

Categorie a rischio

Il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) colpisce solo le persone anziane o anche i più giovani sono sensibili?

Le persone anziane e quelle con condizioni mediche preesistenti sembrano essere soggette a manifestazioni cliniche più gravi a seguito di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2. Tuttavia, possono essere infettate dal virus (e contrarre malattie) persone di tutte le età.

L’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) causa sempre una polmonite grave?

No, l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) può causare disturbi lievi, simil-influenzali, e infezioni più gravi come le polmoniti. È opportuno precisare, in ogni caso, che poiché i dati in nostro possesso provengono principalmente da studi su casi ospedalizzati, e pertanto più gravi, è possibile che sia sovrastimata al momento la proporzione di casi con manifestazioni cliniche gravi.

Diagnosi

Sottoporsi privatamente ad analisi del sangue, o di altri campioni biologici, permette di sapere se si è contratto il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2)?

No. Non esistono al momento kit commerciali per confermare la diagnosi di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2.

In caso di sintomi respiratori e paura di aver contratto il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 è necessario chiamare il 112 per andare in ospedale o è sufficiente andare dal proprio medico curante?

Se si è stati esposti a fattori di rischio, per prima cosa è opportuno contattare il numero verde 1500, attivo 24 ore su 24, messo a disposizione dal ministero della Salute, per avere maggiori informazioni e indicazioni sui comportamenti da seguire o chiamare il 112 o i numeri verdi regionali.

Trasmissione

Le persone asintomatiche possono trasmettere l’infezione da nuovo coronavirus SARS- CoV-2?

La principale via di trasmissione del virus, secondo l’OMS, in base ai dati attuali disponibili, avviene attraverso il contatto stretto con persone sintomatiche. È ritenuto possibile, sebbene in casi rari, che persone nelle fasi prodromiche della malattia, e quindi con sintomi assenti o molto lievi, possano trasmettere il virus.

Si può andare a mangiare in un ristorante cinese in Italia?

Le conoscenze di cui disponiamo al momento ci dicono che la trasmissione di questo virus non avviene per via alimentare.

I prodotti made in China in vendita possono trasmettere il nuovo coronavirus SARS-CoV- 2?

No, non abbiamo alcuna evidenza che oggetti, prodotti in Cina o altrove, possano trasmettere il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 poiché il tempo di sopravvivenza del virus nell’ambiente è di circa 9 giorni.

È vero che si può contrarre il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 attraverso il contatto con le maniglie degli autobus?

Poiché la trasmissione può avvenire attraverso oggetti contaminati, è sempre buona norma, per prevenire infezioni, anche respiratorie, lavarsi frequentemente e accuratamente le mani, dopo aver toccato oggetti e superfici potenzialmente sporchi, prima di portarle al viso, agli occhi e alla bocca.

Prevenzione

Il risciacquo regolare del naso con una soluzione salina può aiutare a prevenire l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2)?

No, non ci sono prove che il risciacquo regolare del naso con soluzione salina protegga le persone da infezioni con il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).

Mangiare aglio può aiutare a prevenire l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2)?

L’aglio è un alimento sano che può avere alcune proprietà antimicrobiche. Tuttavia, non abbiamo evidenze scientifiche che il consumo di aglio protegga dalle infezioni con il nuovo coronavirus (SARS- CoV-2).

I vaccini contro la polmonite proteggono contro il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2)?

No, i vaccini contro alcuni tipi di polmonite, come il vaccino anti-pneumococcico e il vaccino contro l’Haemophilus influenzae B (Hib), non forniscono protezione contro il nuovo coronavirus (SARS-CoV-2). Ciò nonostante, questi vaccini sono indicati in categorie di popolazione a rischio per queste infezioni.

Assumere farmaci antivirali previene l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2)?

Allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche che l’uso dei farmaci antivirali prevenga l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2).

Rinforzare il sistema immunitario previene l’infezione da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2)?

Anche in questo caso allo stato attuale non ci sono evidenze scientifiche certe, ma comunque un miglioramento del proprio sistema immunitario non può che giovare.

L’importanza di R0

R0 (numero di riproduzione di base, basic reproductive number) è un parametro importante in un’epidemia che rappresenta il numero medio di infezioni secondarie determinate da ciascun individuo infetto in una popolazione completamente suscettibile a un nuovo patogeno e misura la trasmissibilità potenziale di una malattia infettiva. Quanto maggiore è il valore di R0, tanto più elevato è il rischio di diffusione dell’epidemia. Per esempio, un R0 pari a 2 significa che in media un singolo malato infetterà due persone; un R0 inferiore a 1 significa che l’epidemia può essere contenuta.

R0 dipende dalla probabilità di trasmissione per singolo contatto tra una persona infetta e una suscettibile, dal numero dei contatti della persona infetta e della durata dell’infettività. Delle tre variabili su cui si può agire per ridurre R0, la probabilità di trasmissione e la durata dell’infettività non sono modificabili senza un vaccino o una terapia, mentre la diagnosi tempestiva del caso può contenere il numero di contatti. L’OMS e numerosi enti di ricerca di tutto il mondo hanno diffuso stime di R0 per l’infezione da SARS-CoV-2 comprese tra 1,4 e 3,8.