Contenuta nel peperoncino piccante, la capsaicina è una valida sostanza da affiancare al percorso dietetico!
La capsaicina (detta anche capsicina o capseicina) è un composto chimico presente in piante del genere Capsicum, come il peperoncino piccante. E’ una delle sostanze maggiormente responsabili della piccantezza dei peperoncini.
L’azione di questa sostanza come coadiuvante della dieta è stata osservata in molteplici trials clinici scientifici. Questa attività è in parte dovuta a due meccanismi:
- La stimolazione di particolari proteine, chiamate disaccoppianti o UCP, responsabili della dissipazione di energia sotto forma di calore;
- L’attivazione del sistema nervoso simpatico, grazie al legame con alcuni recettori presenti sulle terminazioni nervose periferiche, i cosiddetti recettori vanilloidi di tipo 1 o TRPV1.
Entrambe le azioni stimolano il metabolismo, aumentando, in particolare, la termogenesi, e quindi il consumo di calorie.
Inoltre, l’integrazione di capsaicina limita:
- L’aumento della fame;
- La diminuzione della spesa energetica;
- L’ossidazione dei grassi.
Questi tre fenomeni normalmente conseguono a restrizioni caloriche e possono ostacolare il percorso dietetico, rallentando la diminuzione di peso e facilitandone il recupero, come spiego in questo articolo. La capsaicina si oppone a questi “effetti collaterali” della dieta.
Infine, altri importanti effetti di questa molecola sono:
- Inibizione della steatosi epatica indotta dalla dieta; si osserva, cioè, una riduzione della quantità di tessuto adiposo nel fegato;
- Attivazione del tessuto adiposo bruno, che ha funzione termogenica ed è scarsamente presente nell’uomo. L’aumento del metabolismo e della termogenesi nei tessuti adiposi bruni può concretamente aiutare a contrastare il sovrappeso.
- Modulazione della produzione e dell’azione dell’insulina, con effetti positivi per il trattamento di malattie quali l’obesità, il diabete e i disturbi cardiovascolari.
La capsaicina, purchè assunta nelle dosi corrette, non ha evidenziato particolari effetti collaterali sfavorevoli. Proprio per questo, può affiancare il percorso dietetico in maniera efficace e sicura.
Pertanto, una migliore comprensione del ruolo e del meccanismo del consumo della capsaicina può fornire implicazioni critiche per la prevenzione precoce e il trattamento del sovrappeso e dell’obesità. Ad esempio, nel soggetto con un genotipo metabolicamente sfavorevole (cioè più predisposto a prendere peso), può stimolare il metabolismo, senza alcuna interferenza sfavorevole sulla salute della funzionalità tiroidea (ghiandola implicata nel metabolismo energetico).
Se non siete amanti dei cibi piccanti, alcuni studi hanno anche dimostrato che anche i capsinoidi, gli analoghi meno piccanti dei capsaicinoidi, aumentano la spesa energetica. Questi sono contenuti in una qualità di peperoncino dolce non piccante (CH-19 sweet).
Non avete più scuse, iniziate da subito ad aggiungere questi alimenti nel vostro carrello della spesa!