Le abitudini alimentari in soggetti affetti da fibromialgia (FM) possono influenzare il decorso clinico di questa malattia, sebbene sia difficile associare la FM a uno specifico squilibrio alimentare o compromissione del metabolismo [2]. Alcune condizioni come la sindrome metabolica, l’ipertensione arteriosa e l’obesità possono esacerbare il dolore correlato alla FM [3, 4]. Un certo numero di articoli suggerisce che un adeguato percorso di educazione nutrizionale associato ad una dietoterapia adeguata possano essere importanti alleati di questi pazienti [2].
SINTOMATOLOGIA, COMORBIDITA’ E DIETOTERAPIA
La FM è caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico persistente e diffuso, solitamente associato a disturbi del sonno, dell’umore e cognitivi. Le cause esacerbanti del tipico dolore muscolo-scheletrico associato alla FM sono principalmente legate all’obesità, che costituisce la principale comorbidità di questi soggetti, oltre che alle diete ricche di carboidrati [2, 5, 6]. È noto che uno stato metabolico alterato è caratteristico dei pazienti affetti da FM [7, 2]. Alcuni autori hanno cercato di esplorare la possibile relazione tra l’alterato metabolismo del glucosio che si associa all’emicrania e la fibromialgia, con particolare focus sulla deregolazione del metabolismo del lattato, che potrebbe causare dolore muscolare, ma ad oggi non è stata trovata alcuna associazione significativa [2]. Tuttavia, le donne affette da FM sono molto risultate essere più sensibili all’effetto soppressivo dell’ossido nitrico (NO) sulla fosforilazione ossidativa, ed in questi soggetti si osserva anche un eccesso di sottoprodotti della glicolisi durante l’esercizio muscolare. Ciò potrebbe suggerire che gli alimenti che stimolano positivamente l’enzima ossido nitrico sintasi inducibile (iNOS) potrebbero esacerbare il dolore correlato alla FM. Di conseguenza, diete arricchite con piante contenenti alimenti in grado stimolare il controllo cellulare dei livelli di ossido nitrico, come ad esempio il melograno, gli agrumi, le noci, la rucola, la lattuga e gli spinaci potrebbero aiutare a ridurre questo dolore correlato alla sindrome [2].
Negli ultimi anni, la teoria secondo cui lo stress ossidativo è implicato nella fisiopatologia della FM, in particolare nella patogenesi del dolore, è salita particolarmente alla ribalta. I radicali superossido inducono una nocicezione accentuata e sono implicati nell’attivazione delle citochine pro-infiammatorie [2]. Sia l’aumento dei livelli di malondialdeide (MDA) che la diminuzione dell’attività SOD sono stati riportati in uno studio su 85 pazienti FM rispetto a 80 controlli [8]. Inoltre, studi recenti supportano l’ipotesi di un ruolo di una maggiore generazione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) nei pazienti FM [2]. Un’ipotesi interessante è che i ROS, inibendo la funzione mitocondriale, siano coinvolti nello sviluppo del dolore muscolare e dei sintomi del sistema nervoso centrale osservati nei pazienti FM. Un aumento del ROS potrebbe quindi essere una causa del dolore cronico diffuso che caratterizza la FM e quindi un trattamento farmacologico in grado di contenere il loro aumento, oltre che in una certa misura anche un’alimentazione ricca in antiossidanti, potrebbe essere un potenziale trattamento, anche se questa ad oggi rimane esclusivamente una teoria. Una argomentazione a sostegno di questa ipotesi viene da recenti studi che associano la FM a una risposta infiammatoria causata da disfunzione e compromissione mitocondriale in seguito ad alterazioni del corretto bilancio redox di questi organelli [2, 9, 10].
La FM può essere associata a disturbi dell’umore come depressione e disturbo dello spettro bipolare, a loro volta, sono associati ad abitudini alimentari disfunzionali. Recentemente alcuni articoli in letteratura hanno riportato dei risultati interessanti in merito: ad esempio, una dieta arricchita di oligo-di/monosaccaridi a bassa fermentabilità, con polioli (chiamati FODMAP), dovrebbe contribuire a prevenire il sovrappeso e l’obesità, promuovere la perdita di peso e migliorare i sintomi della FM [2, 11, 12].
A livello clinico, un primo studio ha riportato che i pazienti affetti da FM mostrano un significativo abbassamento della secrezione di GH [13] ed inoltre questi soggetti hanno una ridotta forza muscolare inspiratoria, mobilità toracica e resistenza muscolare respiratoria [14]. È interessante notare che gli stessi cambiamenti sono stati trovati anche nei deficit di magnesio, per cui assicurare ottimali livelli di tale minerale in questi pazienti potrebbe essere utile nel contesto del trattamento sintomatologico, anche se, come visto in precedenza, si tratta di una semplice ipotesi [2].
In uno studio, dopo aver seguito una dieta ricca di nutrienti antiossidanti, è stato riportato un miglioramento clinico dei sintomi della FM [15]. Una combinazione di varie sostanze protettive antiossidanti e anti-ischemiche, tra cui selenio, glutatione, taurina, carnosina e melatonina [16, 17], nonché sostanze di origine vegetale, come i flavonoidi, che possono aumentare l’espressione della tioredossina reduttasi, potrebbero essere utili: per esempio sono stati proposti isotiocianati, come sulforafano, erucina e iberina [2, 18, 19].
Alcuni autori hanno suggerito dei protocolli di trattamento sintomatologico della Fibromialgia basati su un approccio sia nutrizionale che sportivo: la terapia proposto sarebbe di tipo anti-nocicettivo mirato a sostenere la funzionalità delle fibre di tipo C. Da punto di vista dietetico gli obiettivi principali sarebbero un corretto consumo di antiossidanti dietetici e un corretto rapporto omega6-omega3, [20, 21, 22], mentre dal punto di vista sportivo, l’esercizio fisico può essere un importante fattore in termini di funzionalità mitocondriale sia nelle cellule satelliti che in quelle muscolari. Quindi, secondo questi autori, questi accorgimenti potrebbero essere utili a ridurre l’incidenza di FM e trattare i disturbi dell’umore, oltre che il quadro sintomatologico generale [2].
In ultima analisi, sembra che alcuni frutti e verdure come i pomodori o gli agrumi siano ritenuti utili nel controllo del dolore, secondo quanto riportano alcuni pazienti affetti in particolare da queste comorbidità, direttamente dalla loro esperienza personale [2].
BIBLIOGRAFIA
- Galimberti D et al. Nutrigenomica e Epigenetica: dalla biologia alla clinica, 2017 Edra Ed.
- Bjørklund G, Dadar M, Chirumbolo S, Aaseth J. Fibromyalgia and nutrition: Therapeutic possibilities?. Biomed Pharmacother. 2018;103:531-538. doi:10.1016/j.biopha.2018.04.056
- S.M. Grundy, Metabolic syndrome scientific statement by the American heart association and the national heart, lung, and blood institute, Arterioscler. Thromb. Vasc. Biol. 25 (11) (2005) 2243–2244, http://dx.doi.org/10.1161/01.ATV. 0000189155.75833.c7.
- C.-H. Tseng, J.-H. Chen, Y.-C. Wang, M.-C. Lin, C.-H. Kao, Increased risk of stroke in patients with fibromyalgia: a population-based cohort study, Medicine 95 (8) (2016).
- A.S. Kaleth, J.E. Slaven, D.C. Ang, Obesity moderates the effects of motivational interviewing treatment outcomes in fibromyalgia, Clin. J. Pain. 34 (1) (2018) 76–81.
- G.M. Timmerman, N.A. Calfa, A.K. Stuifbergen, Correlates of body mass index in women with fibromyalgia, Orthop. Nurs. 32 (2) (2013) 113.
- B.G. Malatji, H. Meyer, S. Mason, U.F. Engelke, R.A. Wevers, M. Reenen, C.J. Reinecke, A diagnostic biomarker profile for fibromyalgia syndrome based on an NMR metabolomics study of selected patients and controls, BMC Neurol. 17 (1) (2017) 88.
- S. Bagis, L. Tamer, G. Sahin, R. Bilgin, H. Guler, B. Ercan, C. Erdogan, Free radicals and antioxidants in primary fibromyalgia: an oxidative stress disorder? Rheumatol. Int. 25 (3) (2005) 188–190.
- M.D. Cordero, E. Díaz-Parrado, A.M. Carrión, S. Alfonsi, J.A. Sánchez-Alcazar, P. Bullón, M. Battino, M. de Miguel, Is Inflammation a Mitochondrial DysfunctionDependent Event in Fibromyalgia? Mary Ann Liebert, Inc. 140 Huguenot Street, 3rd Floor New Rochelle, NY 10801 USA, 2013.
- M. Meeus, J. Nijs, L. Hermans, D. Goubert, P. Calders, The role of mitochondrial dysfunctions due to oxidative and nitrosative stress in the chronic pain or chronic fatigue syndromes and fibromyalgia patients: peripheral and central mechanisms as therapeutic targets? Expert Opin. Ther. Targets 17 (9) (2013) 1081–1089.
- A. Alciati, F. Atzeni, M. Grassi, D. Caldirola, P. Sarzi-Puttini, J. Angst, G. Perna, Features of mood associated with high body weight in females with fibromyalgia, Compr. Psychiatry 80 (2018) 57–64.
- A.P. Marum, C. Moreira, P. Tomas-Carus, F. Saraiva, C. Sousa Guerreiro, A low fermentable oligo-di-mono-saccharides and polyols (FODMAP) diet is a balanced therapy for fibromyalgia with nutritional and symptomatic benefits, Nutr. Hosp. 34 (3) (2017).
- A. Leal-Cerro, J. Povedano, R. Astorga, M. Gonzalez, H. Silva, F. Garcia-Pesquera, F. Casanueva, C. Dieguez, The growth hormone (GH)-releasing hormone-GH-insulin-like growth factor-1 axis in patients with fibromyalgia syndrome, J. Clin. Endocrinol. Metab. 84 (9) (1999) 3378–3381.
- M. Forti, A.R. Zamunér, C.P. Andrade, E. Silva, Lung function, respiratory muscle strength, and thoracoabdominal mobility in women with fibromyalgia syndrome, Respir. Care 61 (10) (2016) 1384–1390.
- A. Rossi, A.C. Di Lollo, M.P. Guzzo, C. Giacomelli, F. Atzeni, L. Bazzichi, M. Di Franco, Fibromyalgia and nutrition: what news, Clin. Exp. Rheumatol. 33 (1 Suppl. 88) (2015) S117–S125
- P.J. Quinn, A.A. Boldyrev, V.E. Formazuyk, Carnosine: its properties, functions and potential therapeutic applications, Mol. Aspects Med. 13 (5) (1992) 379–444.
- M. Pohanka, J. Sobotka, M. Jilkova, R. Stetina, Oxidative stress after sulfur mustard intoxication and its reduction by melatonin: efficacy of antioxidant therapy during serious intoxication, Drug Chem. Toxicol. 34 (1) (2011) 85–91
- H. Wang, Y. Xiong, C. Gong, L. Yin, L. Yan, X. Yuan, S. Liu, T. Shi, J. Dai, Effect of inhaled magnesium sulfate on bronchial hyperresponsiveness, The Indian J. Pediatr. 82 (4) (2015) 321–327.
- L.N. Barrera, A. Cassidy, I.T. Johnson, Y. Bao, N.J. Belshaw, Epigenetic and antioxidant effects of dietary isothiocyanates and selenium: potential implications for cancer chemoprevention, Proc. Nutr. Soc. 71 (2) (2012) 237–245.
- J. Ferreira, K.M. Trichês, R. Medeiros, J.B. Calixto, Mechanisms involved in the nociception produced by peripheral protein kinase c activation in mice, Pain 117 (1-2) (2005) 171–181.
- Y.-Y. Chia, C.-C. Liu, G.-M. Feng, C.-C.A. Tseng, K.-C. Hung, C.-C. Chen, P.-H. Tan, The antinociceptive effect of light-emitting diode irradiation on incised wounds is correlated with changes in cyclooxygenase 2 activity, prostaglandin E2, and proinflammatory cytokines, Pain Res. Manag. 2017 (2017).
- M.V. Lobo, F.J.M. Alonso, R.M. del Río, Immunocytochemical localization of taurine in different muscle cell types of the dog and rat, Histochem. J. 32 (1) (2000) 53–61.